lunedì 23 aprile 2012

Le assurdità di Napolitano

Il presidente della Repubblica ha detto: “Gli evasori fiscali non meritano di essere chiamati Italiani”. Mi piacerebbe chiedergli se invece lui considera italiani quei ladri che si sono ingrassati nei partiti grazie ai finanziamenti pubblici (bocciati da un referendum popolare di cui oggi non si tiene minimamente conto) e che siedono bellamente sulle loro poltrone, invece di sedere su una panca di legno in galera. C’è forse almeno uno di loro che, dopo essere stato scoperto, si sia suicidato per la vergogna o abbia chiesto scusa al popolo? Sulla tassazione disumana in cui vive uno stato nato male, amministrato ancor peggio, arrogante come un padrone di una fabbrica di fine ‘800, invece, Napolitano non ha detto una parola.
Quei politici corrotti e ladri sono davvero Italiani, al pari dei manager statali che percepiscono stipendi milionari in barba alla crisi e come gli imprenditori indebitati che si suicidano, come gli operai disoccupati. Stessa nazionalità, ma dignità di vita molto diversa fra chi lotta ogni giorno per la sopravvivenza propria e della propria famiglia e chi ha perso già da molto tempo i contatti con il mondo reale. Sono Italiani come quei tanti parlamentari e consiglieri regionali inutili, che nella vita possono fare solo i politici, perché non sanno fare nulla, che non hanno mai lavorato e che non pensano affatto a rinunciare ai loro privilegi di casta, che si permettono di accusare chi chiede un parlamento dimezzato nel numero, con stipendi più bassi, non nominato con liste bloccate, ma eletto con preferenze, di essere un populista, un demagogo pericoloso per l’Italia, perché starebbe preparando la strada all’avvento di una dittatura. Ma la vera dittatura invece è proprio la Casta.
Oggi Napolitano fa il patriota perché gli conviene, ma fino a ieri sventolava la bandiera rossa con la falce e il martello, simbolo del bolscevismo che prevaleva in lui sull’amor di patria. A sua parziale scusante l’età avanzata, ma per chi lo ha messo sul Colle non c’è invece nessuna attenuante.



Il Presidente
Gianni Massai

Nessun commento:

Posta un commento