lunedì 26 novembre 2012

Osservazioni sulle primarie di centro-sinistra

Il punto più interessante, a mio avviso, e che invece sembra passato sottotraccia, è che questa mattina dal comitato direttivo Primarie per l'Italia bene comune le stime dei votanti sono scese da oltre 4 milioni, dato francamente troppo falso per poter passare, a 3,1 milioni di elettori.

Qualcuno di voi ricorda quanti sono stati nel 2009 gli elettori per la segreteria del solo PD e non di tutta la coalizione? Proprio 3,1 milioni. I risultati nel dettaglio furono:
  •  Pierluigi Bersani 1.623.239 voti
  •  Dario Franceschini 1.045.123 voti
  •  Ignazio Marino 380.904 voti
  •  Schede bianche o nulle 53.443  
  •  Totale 3.102.709 elettori (di cui 750.000 extracomunitari)

Ferma restando la bontà delle primarie come strumento di democrazia partecipativa, vorrei che qualcuno mi spiegasse dove sta il successo tanto decantato dall'accattivante prosa vendoliana, da quella bersaniana sicuramente più ruspante e da quella renziana declinata nella favella stilnoviana. Ieri fra i votanti c'erano infatti i sellati di Vendola, i socialisti, i radicali, addirittura alcuni berlusconiani, altre persone che alle ultime consultazioni hanno votato centrodestra e che nelle loro idee niente hanno a che fare con il mondo della sinistra.

Quale allora la verità? I vecchi apparati burocratici dei partiti hanno subito l'ennesima sconfitta, c'è voglia di cambiamento e l'unica vittoria da registrare è casomai quella tutta personale di Renzi, che però niente c'entra con quella sinistra che vorrebbe rappresentare
.



Il Presidente
Gianni Massai