martedì 5 aprile 2011

Piccoli passi per andare lontano - Intervento del 02/04/2011 di Gabriella Vannucci, segretaria del Circolo Culturale Triskelys, nel ciclo di conferenze "L'uomo al Centro"

La nostra appare essere diventata ormai una  società decisamente “mercenaria” in cui tutto è in vendita, in cui tutto e tutti hanno il cartellino con il prezzo attaccato sopra.
E’ proprio qui che troviamo una figura che non sogneremo mai di vedere: quella del volontario. Il volontario appare una figura atipica, anticonformista, che non partecipa al “rito del guadagno”, ma che dedica il proprio tempo all’assistenza dei più deboli e bisognosi, per dare assistenza e  dignità a chi non è in grado di soddisfare i bisogni primari.
Queste persone, per lo più sconosciute, spesso organizzate in associazioni, rappresentano una struttura fondamentale nel campo della solidarietà e del soccorso, appaiono fuori della società, proprio per la loro capacità di essere estranee a quel modello di vita materiale che l’uomo del terzo millennio ha saputo crearsi.
Il volontario non applica la filosofia del consumismo che impone desideri crescenti da realizzare e necessità di sempre maggiori guadagni, ma si sofferma a cogliere la vera essenza della vita, che non è nel materialismo delle cose, ma nella gioia di donare il proprio tempo, il proprio impegno, il proprio amore e le proprie capacità per rendere migliore l’esistenza di chi è meno fortunato.
Dove vi è sofferenza il volontario è sempre presente, nonostante i rischi ed i pericoli cui spesso va incontro e soprattutto nonostante l’ingratitudine e l’indifferenza che circonda la sua opera, anche se possiamo dire che piano piano  le varie associazioni di volontariato stanno prendendo sempre più campo in Comuni e Regioni.
Bisogna però prendere atto che questa attività fondamentale, in crescita, non è ancora sufficientemente pubblicizzata, in particolare dai mezzi d’informazione. I giornali, le televisioni, le radio, dovrebbero rappresentare la realtà del mondo in cui viviamo, perché vi sia coscienza di tutto ciò che sta intorno a noi. Purtroppo invece molto spesso questo non avviene a causa della “fame di guadagno” che ossessiona la nostra società. E’ molto più redditizia, in termini di audience, la cronaca nera (delitti descritti nei minimi particolari vedi il delitto di  Sara Scazzi e  Yara Gambirasio), la politica, la divulgazione dei miti del consumismo, ma ancora mancano dibattiti e informazioni accurati su chi aiuta i malati, gli emarginati, gli anziani.
Il volontariato regala, non vende nulla, e quindi non partecipa a quel meccanismo che immette denaro per produrre altro denaro.
Quanto raramente abbiamo assistito a trasmissioni che hanno mostrato l’incredibile opera dei medici senza frontiere, di quelle persone che hanno abbandonato una professione che avrebbe garantito loro fama e denaro, per recarsi invece in paesi dove le mine mietono vittime quotidianamente, o dove le malattie fanno morire i bambini come le mosche.
A causa di tutto ciò ritengo che l’opinione pubblica non sia pienamente cosciente del prezioso servizio che offre il volontario e quindi la mancata consapevolezza non riesce a sostenere pienamente lo sviluppo delle associazioni di volontariato, che invece, a causa delle continue emergenze, necessitano di sempre più mezzi per riuscire a creare strutture rispondenti alle esigenze della società più debole.
Purtroppo in alcuni casi, di cui le Confraternite di Misericordia, il Modavi (Movimento delle Associazioni di Volontariato) e molte altre associazioni sono felici eccezioni, la “fame di denaro” ha creato strutture che di fatto sono niente altro che organizzazioni economiche: muovono fiumi di denaro  che spesso finisce nelle tasche di speculatori, truffatori o delinquenti. Quante volte infatti abbiamo assistito ad interventi propagandati come assistenziali e di soccorso, ma che invece avevano scopi politici ed economici? Basti vedere il caso di Edoardo Costa ampiamente dibattuto su “Striscia la notizia”,
Il volontariato, in questi casi, perde i suoi originari ideali e le persone comuni, assistendo al mancato raggiungimento dello scopo prefissato per cui magari avevano anche contribuito donando i propri soldi, si domandano se alcune fantomatiche associazioni si occupano davvero di opere umanitarie, o se piuttosto sono organizzazioni che poco hanno a che fare con chi si occupa seriamente e per propria volontà di fornire aiuto ai più deboli.
E’ quindi necessario che non venga persa l’essenza vera della solidarietà. E’ vero che accanto alla gratuità che contraddistingue il volontariato, emerge anche l’essenzialità del denaro che favorisce il sostegno organizzato e che potrebbe allontanare dagli ideali di volontariato per spingere verso un’attività d’impresa, ma il volontariato deve essere un’attività svolta con il cuore, slegata da interessi economici e soprattutto non deve essere sentita come un obbligo o un impegno solo per compiere un po’ di bene, ma deve essere sentita come una spinta interiore che generi partecipazione convinta.
In una cultura in cui il denaro si scambia solo contro beni e servizi, l’opera di diffusione dell’importanza vitale del volontariato diventa sempre più difficile. Per questo motivo, per fare fronte alle necessità di assistenza, sono nate vere associazioni e vere società di servizi che integrano l’opera del volontario. Queste organizzazioni non hanno scopo di lucro, non devono generare profitti e costituiscono entità economiche che a tutti gli effetti muovono al loro interno risorse economiche di origine pubblica e privata. La Confraternita di Misericordia di Sinalunga nasce appunto come opera caritatevole al servizio gratuito del cittadino ed offre una formazione specifica grazie alla quale fornisce un servizio competente ed efficiente. Mette inoltre a disposizione una formazione professionale, riuscendo a generare nei volontari una crescita interiore ed una ricchezza d’animo assistendo chi è meno fortunato.
Il nostro impegno è quello di agevolare e aiutare associazioni come le Confraternite di Misericordia ed il Modavi (Movimento delle Associazioni di Volontariato) affinché possiamo migliorare  ciò che abbiamo intorno, proprio perché è facendo piccoli passi tutti insieme che saremo in grado di andare lontano e di costruire una società di valori piuttosto che dell’apparenza e dell’egoismo.


La Segretaria
Gabriella Vannucci

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