lunedì 17 ottobre 2011

Appunti per la ragionevolezza (questa sconosciuta)

28 settembre 2011


Condivido l'appello dei vescovi alla sobrie­t­à e all'aria pulita. Aggiungo solo tre corol­lari omessi e una riflessione sul futuro.

Uno. Magari il degrado denunciato dai vescovi si po­tesse circoscrivere a una persona, fosse pure il premier, e a una fase, i nostri giorni. Purtroppo il degrado è più radicale, più diffuso, più stagionato.

Due. Ma l'uso pubblico della vita privata, la pubblicazione amplificata di deplorevoli ri­svolti dell'intimità e infine l'incitazione all' odio, non hanno gravi corresponsabilità nel degrado morale e civile del Paese?

Tre. Ma chi dovrebbe "purificare l'aria"? La sinistra di Pena­ti e Vendola? I comitati d'affari che si vedono all'orizzonte? I tifosi di Zapatero, dell'aborto e delle unioni gay?

Senza togliere una virgola alla denuncia, sareb­be stato più onesto e veritiero aggiungere an­che questi tre aspetti.

La riflessione, invece, ci sposta sull'agire po­litico. Con l'estrema unzione dei vescovi, si è completato il pronunciamento dei vecchi "poteri forti" compatti contro il governo Berlusconi. È già accaduto in passato. Ma ha senso spostare la partita politica sul terreno personale, in difesa del privato? E per Berlusconi ha senso giocare la partita soli contro il resto del mondo, non avendo più il vasto consenso popolare e con il fiato di Bossi sul collo?

Molto meglio sarebbe annunciare che a fine legislatura si chiude un ciclo, puntare a concluderlo degnamente per il bene dell'Italia e poi ri­partire dalla politica, cioè da zero.



Il Presidente
Gianni Massai

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